Durante la preadolescenza, che va dai 10 ai 13 anni, il cervello subisce grandi
trasformazioni per prepararsi all’adolescenza e all’età adulta.
In questa fase, la parte del cervello chiamata corteccia prefrontale, responsabile di
compiti importanti come pianificare, controllare gli impulsi e gestire le emozioni, è
ancora in fase di sviluppo.
Questo significa che i preadolescenti non hanno ancora
imparato completamente a riflettere sulle conseguenze a lungo termine delle loro azioni.
Perciò, spesso prendono decisioni impulsive e sono più influenzabili dall’ambiente che li
circonda.
Un’altra parte importante del cervello in questa fase è il sistema limbico, che regola le
emozioni. In particolare, l’amigdala, la parte che controlla le reazioni emotive, è molto
attiva e spesso “prevale” sulla corteccia prefrontale, che invece è più razionale. Questo
spiega perché i preadolescenti possono avere reazioni emotive forti e sono più
facilmente irritabili rispetto agli adulti.
Cercano spesso emozioni intense, comel’adrenalina, e vivono le loro esperienze emotive con grande intensità.
Ad esempio, un litigio con un amico può sembrare un dramma enorme per un
preadolescente, anche se per un adulto appare meno significativo.
Sebbene comincino a sviluppare un pensiero più critico e logico, non sono ancora in
grado di applicarlo pienamente in ogni situazione. La loro capacità di ragionamento
complesso inizia a emergere, ma è spesso ostacolata dall’impulsività e dalla difficoltà a
valutare le conseguenze delle proprie azioni. Un esempio è quando mettono in
discussione le regole o si ribellano contro l’autorità: questo comportamento fa parte del
loro tentativo di formare una propria identità.
Oggi, la tecnologia ha un impatto profondo sul cervello dei preadolescenti. L’uso
eccessivo di social media e videogiochi può compromettere le loro capacità di
concentrazione, memoria e apprendimento, influendo negativamente sul loro sviluppo
cognitivo. Il cervello dei preadolescenti è molto plastico, il che significa che è altamente
suscettibile ai cambiamenti ambientali, compreso l’uso della tecnologia.
Questo rende i ragazzi particolarmente vulnerabili alle dipendenze dagli strumenti tecnologici.
Ogni “like” sui social media o ogni vittoria in un videogioco genera una sensazione di
piacere legata al rilascio di dopamina, la sostanza chimica associata alla gratificazione
immediata.
Questo processo attiva un ciclo di ricerca costante di nuove ricompense,
spingendo i preadolescenti a trascorrere sempre più tempo su piattaforme digitali. Questa
ricerca continua di gratificazioni immediate può avere effetti collaterali come problemi di
attenzione, difficoltà nella gestione dello stress e disturbi del sonno, soprattutto se il
tempo trascorso sugli schermi avviene nelle ore precedenti il riposo.
In aggiunta, l’immaturità della corteccia prefrontale rende i preadolescenti meno capaci
di resistere a tentazioni immediate e spesso non riescono a valutare i rischi in modo
accurato.
In questo contesto è essenziale che genitori e insegnanti forniscano una guida costante,
educando i ragazzi all’uso consapevole della tecnologia, aiutandoli a bilanciare il tempo
trascorso online e a sviluppare strategie di gestione dello stress e della frustrazione.
Questo supporto diventa cruciale affinché i preadolescenti possano affrontare le sfide
legate a questa fase di crescita senza compromettere il loro benessere mentale e fisico.